La Commissione Europea sta mettendo una stretta sul geo-blocking per gli acquisti online. Vediamo insieme in cosa consiste e cosa cambierà entro la fine dell’anno.

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Da recenti stime è emerso che il 57% dei cittadini europei ha fatto shopping online e 1/3 di questi ha effettuato acquisti da altri Paesi europei. Tuttavia chi compra da un Paese a un altro della Comunità Economica Europea può andare incontro ad alcune difficoltà, dovute a restrizioni negli acquisti.
Lo scorso 6 febbraio però i membri del Parlamento Europeo hanno votato una risoluzione per porre fine all’utilizzo di sistemi di geo-blocking.

Cos’è il geo-blocking?

È una serie di misure di protezione che limitano l’accesso a contenuti web o all’acquisto online, in base alla localizzazione geografica dell’utente.
La geolocalizzazione viene effettuata tramite l’individuazione dell’indirizzo IP dell’utente. Questo viene in seguito filtrato mediante l’utilizzo di blacklist o whitelist, che limitano o consentono l’accesso dei vari utenti ai diversi contenuti o merci.

Esistono anche altri sistemi che limitano gli acquisti online, come il country redirect. Esempio: avete appena scelto il vostro capo preferito da un sito francese, individuato il colore e la taglia giusta e l’avete messo nel carrello acquisti. Procedete per il pagamento e la pagina web vi rimanda alla versione italiana del sito dal quale stavate acquistando, dove l’oggetto dei vostri sogni non è disponibile.
Altre forme di “discriminazione” dei clienti si possono verificare quando un sito web non accetta pagamenti (ad esempio con carta di credito) da un altro Paese europeo. Oppure  un’altra è l’impossibilità di registrarsi ad un sito di un’altra nazione rispetto a quella dalla quale ci si sta connettendo.

Perché togliere il geo-blocking e quali sono le nuove regole

Uno studio della Commissione Europea ha rilevato che solo il 37% degli utenti è riuscito a completare l’acquisto di beni online da un altro Paese europeo.
Per questo motivo il Parlamento Europeo ha deciso di approvare una serie di normative per mettere fine al geo-blocking. In questo modo, le persone potranno beneficiare, sia online che offline, di un singolo mercato europeo e di una completa libertà di acquisto.

Le nuove regole, che entreranno in vigore entro la fine del 2018, si applicano a tutta una serie di beni e servizi, inclusi:

  • beni fisici, come arredamento ed apparecchiature elettroniche;
  • servizi online, ad esempio cloud o website hosting;
  • servizi di vendita biglietti per parchi di divertimento e concerti.

E per quanto riguarda gli altri beni e servizi?
Il Parlamento Europeo ha assicurato che la Commissione Europea procederà ad una serie di valutazioni per eliminare i fenomeni di geo-blocking entro i prossimi due anni. I successivi provvedimenti includeranno i beni soggetti a copyright, come e-book e prodotti audio-video che sono, per il momento, esclusi dalla nuova regolamentazione.

Sei mai incappato in una di queste restrizioni? Cosa non sei riuscito ad acquistare?
Parlacene nei commenti in fondo alla pagina!

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